La rivolta del popolo libico conferma l'ondata di sollevazioni cui abbiamo assistito nel nord Africa. Una mobilitazione spontanea, stanca di regimi infami e sanguinosi, pressata dalla crisi economica e dalle politiche liberiste imposte con la complicità dei governi occidentali. La complicità italiana, in particolare, è del tutto evidente nel caso della Libia il cui governo è stato finora spalleggiato e coccolato dai governi di Roma, di centrosinistra e di centrodestra - soprattutto per fare il "lavoro sporco" del controllo e della repressione dei migranti africani - fino ad arrivare al parossismo del governo Berlusconi che con Gheddafi ha intrattenuto rapporti personali e reverenziali francamente vergognosi.
La solidarietà al popolo libico, come ieri quella ai popoli tunisino, algerino, egiziano e poi a quello dello Yemen, del Bahrein o del Marocco da parte di Sinistra Critica è netta. Per questo abbiamo già aderito e partecipato alle varie manifestazioni indette dalla comunità libica in Italia come a Milano e Roma, e continueremo a farlo nei prossimi giorni.
La solidarietà al popolo libico, come ieri quella ai popoli tunisino, algerino, egiziano e poi a quello dello Yemen, del Bahrein o del Marocco da parte di Sinistra Critica è netta. Per questo abbiamo già aderito e partecipato alle varie manifestazioni indette dalla comunità libica in Italia come a Milano e Roma, e continueremo a farlo nei prossimi giorni.
L'assassino Gheddafi - che con i bombardamenti sui civili in piazza dimostra fino a che punto un potere in sfacelo può aggrapparsi alla violenza più cieca per difendere sé stesso - se ne deve andare e con lui tutta la cricca di potere che lo circonda a partire dalla sua famiglia. Per gli assassini compiuti in queste ore il dittatore libico deve essere processato e condannato. Una nuova era deve aprirsi per la Libia e il nord Africa, una fase fondata sulla partecipazione popolare e sulla democrazia diretta come in parte sta avvenendo in Tunisia con la formazione dei comitati in difesa della rivoluzione.
Ma insieme a Gheddafi se ne devono andare anche i suoi complici, obiettivamente complici in queste ore delle morti e degli assassini. Berlusconi deve andarsene, il suo appoggio al colonnello libico qualifica chiaramente la natura del suo governo. Serve una grande manifestazione popolare che richiami l'esempio offerto dai popoli dell'altra sponda del Mediterraneo, che rigetti le politiche della crisi e i tagli sociali e chieda con forza le dimissioni di Berlusconi e del suo governo.
L'assemblea dei movimenti sociali del Fsm di Dakar ha intanto deciso una giornata internazionale di sostegno alla rivolta araba e contro le guerre per domenica 20 marzo. Proponiamo a tutte le forze interessate a costruire un'iniziativa nazionale di trovarsi per discutere insieme un'iniziativa aperta e inclusiva.