La repressione brutale del dittatore libico contro la rivoluzione popolare costituisce il miglior supporto per l'intervento militare imperialista, con l'effetto di frenare il processo rivoluzionario in corso in tutto il mondo arabo. La 'no fly zone' decisa dal Consiglio di sicurezza dell'Onu avviene dopo che è stato concesso a Gheddafi di riprendere possesso di gran parte del territorio liberato, costringendo gli insorti di Bengasi e Tobruk - dopo aver esplicitamente rifiutato aiuti interessati per settimane - ad invocare ora comprensibilmente un aiuto internazionale di qualsiasi natura per non essere sopraffatti dal pugno di ferro del regime: questo sì è il cinico calcolo che le potenze occidentali hanno ordito ai danni del popolo libico e di tutti i popoli in rivolta nell'area, premendo loro di riconquistare margini di controllo geopolitico e sulle risorse energetiche, rimesso in discussione dall'abbattimento delle dittature in Egitto e Tunisia. Chi ha parlato finora di rivoluzioni pilotate dagli Stati Uniti ha finito per sabotare una delle più grandi sollevazioni democratiche di tutta la storia del mondo arabo, frutto della crisi capitalistica che ha fatto saltare i regimi dittatoriali alleati dell'Occidente e di Israele. Con ben altra mobilitazione possibile in tutta Europa oggi il dittatore libico avrebbe già subito la sorte di Ben Alì e di Mubarak!
Noi diciamo risolutamente NO a qualsiasi intervento militare in Libia, perchè non esiste guerra umanitaria e perchè nessun aiuto porterebbe alla lotta di liberazione. Il sostegno più grande che possiamo dare è quello di una mobilitazione di massa in tutti i paesi, schierandoci senza esitazioni per la cacciata del colonnello e contro i tentativi imperialisti di mettere le mani sulla Libia: non c'è altra soluzione. Su questo, la sinistra e il movimento operaio hanno una responsabilità enorme, per la passività e per le ambiguità dimostrate finora; mentre ogni sostegno oggi, anche 'critico', all'intervento militare di paesi della Nato costituisce una tragica sciagura.
No quindi all'intervento militare! No alla concessione delle basi italiane per l'intervento imperialista!
Esigiamo la fine della repressione e degli attacchi delle forze armate di Tripoli! Gheddafi se ne deve andare e il popolo deve decidere liberamente del proprio futuro come in Egitto e in Tunisia. Pieno e incondizionato sostegno al popolo libico in lotta! La rivoluzione può subire battute d'arresto, ma la forza generale di cui dispone in molti paesi arabi può di nuovo far capovolgere il fronte!
Sinistra Critica - Organizzazione per la Sinistra Anticapitalista
Questo blog nasce su iniziativa dei compagni del collettivo di Sinistra Critica della provincia di Pisa. Queste pagine saranno uno strumento per far conoscere le nostre attività e prese di posizione su temi di interesse locale, ma anche su questioni di carattere più generale.
sabato 19 marzo 2011
martedì 15 marzo 2011
Vertenza Piaggio: siamo dalla parte della RSU Fiom
Sinistra Critica interviene in merito alla vertenza Piaggio di Pontedera in corso in queste settimane e lo fa per sostenere la posizione della RSU Fiom Piaggio.
Infatti crediamo che l'accordo proposto da Colaninno non sia da sottoscrivere per diversi motivi.
Intanto quello che più dovrebbe preoccupare a livello politico ma soprattutto sociale nell'intera Valdera è la diminuzione dei posti di lavoro di ben 400 unità, che sarebbe provocata da questa "mobilità volontaria".
E' vero che Piaggio oggi propone 400 pre-pensionamenti (100 impiegati e 300 operai), che legittimamente possono essere accolti positivamente dai singoli lavoratori prossimi alla pensione, ma che a livello più generale segnano la perdita dei livelli occupazionali per tutto il territorio. In pratica Colaninno metterebbe 400 persone a carico dell'INPS per una pura esigenza di bilancio. Ci viene da dire "Bene, mandiamo pure in pensione subito 400 persone, ma assumiamo immediatamente altri 400 giovani a tempo indeterminato".
Inoltre il fatto che su 400 dipendenti in meno, ben 100 sarebbero del reparto delle Meccaniche (che in totale ha 580 addetti) significa che aumenteranno i prodotti importati dai paesi del sud-est asiatico dove la manodopera costa molto meno e che al tempo stesso aumenteranno i ritmi di lavoro degli operai che rimarranno al lavoro.
Inoltre nell'accordo non è contenuta alcuna garanzia che, in cambio di questa firma, non vi saranno ulteriori sabati lavorativi o altra Cassa Integrazione.
Come se non bastasse sembra che questo nuovo accordo porti un ulteriore slittamento di un anno di quello precedentemente siglato nel 2009 che prevedeva nuove assunzioni e stabilizzazioni degli attuali precari.
L'unico apparente aspetto positivo della vicenda sembra essere l'arrivo a Pontedera della "logistica", ma anche qui basta poco per scoprire che già adesso questo settore opera nella nostra provincia (es. a Lugnano e a Pisa), quindi non vi sarebbe in pratica nessun reale miglioramento per l'economia del territorio.
Sinistra Critica esprime quindi il proprio sostegno alla lotta che i lavoratori della Piaggio stanno mettendo in campo, come i cinque scioperi avvenuti negli ultimi dieci giorni. Solo con la lotta e l’autorganizzazione dei lavoratori sarà possibile venire a capo dell’ennesimo tentativo padronale di aumentare i profitti a scapito della qualità del lavoro.
Sinistra Critica
Organizzazione per la Sinistra anticapitalista
Coordinamento provinciale di Pisa
Infatti crediamo che l'accordo proposto da Colaninno non sia da sottoscrivere per diversi motivi.
Intanto quello che più dovrebbe preoccupare a livello politico ma soprattutto sociale nell'intera Valdera è la diminuzione dei posti di lavoro di ben 400 unità, che sarebbe provocata da questa "mobilità volontaria".
E' vero che Piaggio oggi propone 400 pre-pensionamenti (100 impiegati e 300 operai), che legittimamente possono essere accolti positivamente dai singoli lavoratori prossimi alla pensione, ma che a livello più generale segnano la perdita dei livelli occupazionali per tutto il territorio. In pratica Colaninno metterebbe 400 persone a carico dell'INPS per una pura esigenza di bilancio. Ci viene da dire "Bene, mandiamo pure in pensione subito 400 persone, ma assumiamo immediatamente altri 400 giovani a tempo indeterminato".
Inoltre il fatto che su 400 dipendenti in meno, ben 100 sarebbero del reparto delle Meccaniche (che in totale ha 580 addetti) significa che aumenteranno i prodotti importati dai paesi del sud-est asiatico dove la manodopera costa molto meno e che al tempo stesso aumenteranno i ritmi di lavoro degli operai che rimarranno al lavoro.
Inoltre nell'accordo non è contenuta alcuna garanzia che, in cambio di questa firma, non vi saranno ulteriori sabati lavorativi o altra Cassa Integrazione.
Come se non bastasse sembra che questo nuovo accordo porti un ulteriore slittamento di un anno di quello precedentemente siglato nel 2009 che prevedeva nuove assunzioni e stabilizzazioni degli attuali precari.
L'unico apparente aspetto positivo della vicenda sembra essere l'arrivo a Pontedera della "logistica", ma anche qui basta poco per scoprire che già adesso questo settore opera nella nostra provincia (es. a Lugnano e a Pisa), quindi non vi sarebbe in pratica nessun reale miglioramento per l'economia del territorio.
Sinistra Critica esprime quindi il proprio sostegno alla lotta che i lavoratori della Piaggio stanno mettendo in campo, come i cinque scioperi avvenuti negli ultimi dieci giorni. Solo con la lotta e l’autorganizzazione dei lavoratori sarà possibile venire a capo dell’ennesimo tentativo padronale di aumentare i profitti a scapito della qualità del lavoro.
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