Le zone interessate da questa decisione sono la quasi totalità della provincia di Pisa, l’Empolese-Valdelsa (FI), la Valdinievole (PT) e la zona di Altopascio e Capannori per un totale di 57 comuni in rappresentanza di ben 750.000 cittadini.
I rappresentanti dei comuni di queste zone si sono riuniti in piena estate, il 25 luglio, senza alcun avviso pubblico verso i cittadini, senza convocare i comitati promotori del referendum e hanno deliberatamente deciso di non ritoccare al ribasso le tariffe come sarebbe invece stato non solo opportuno ma del tutto dovuto. I cittadini dovranno quindi continuare a pagare una parte di tariffa non dovuta pari al 7% del totale.
La stragrande maggioranza dei comuni in questione sono amministrati dal PD e dal centrosinistra che, seppure in modo tardivo e spesso del tutto strumentale, si erano espressi in favore dei SI ai Referendum di giugno. Ora questi soggetti hanno definitivamente calato la maschera e in attesa di una nuova normativa in materia, nell’unico luogo dove i Comuni avrebbero potuto dire la loro sull’acqua, vale a dire l’assemblea dell’ATO, hanno deciso di ignorare volutamente la volontà popolare e di continuare a garantire ad Acque SpA e ai suoi soci privati un profitto non dovuto.
Sinistra Critica appoggia senza esitazioni la richiesta di diffida che i vari Forum Acqua della Toscana hanno promosso per opporsi nelle varie sedi a questa aperta violazione della volontà popolare e ribadisce l’importanza di continuare a battersi in modo unitario sulla difesa dell’acqua pubblica e dei beni comuni, perché le vite di tutti noi valgono più dei profitti".
Sinistra Critica
Organizzazione per la sinistra anticapitalista
Coordinamento provinciale di Pisa
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