Il risultato di Syriza è anche il capitale accumulato di una generosa resistenza fatta di lotte e scioperi che hanno visto nella proposta politica della Coalizione di sinistra un possibile punto di appoggio. La forza di Syriza, e il suo esempio per la sinistra europea, sta soprattutto nella sua capacità di tenere un programma di alternativa alle politiche della Troika senza piegarsi ai diktat e ai ricatti. Così come è significativo il fatto di aver costruito una proposta alternativa di sinistra al fallimento del Pasok.
In questo senso servirebbe qualcosa di simile a Syriza anche in Italia: sul piano del programma a partire dal rifiuto delle politiche di austerità, l'annullamento del debito illegittimo, la riforma fiscale, la nazionalizzazione delle banche, una nuova politica di welfare e di diritti per lavoratrici e lavoratori; sul piano della proposta politica per un progetto che spazi via il liberalismo di Bersani e soci e proponga un'altra strada.
Noi vogliamo proporre questa strada alla sinistra sociale e politica in Italia. Alla sinistra sindacale, alle esperienze di difesa di precari/e e disoccupate/i, ai comitati territoriali, ai centri sociali, al movimento delle donne, a quello impegnato nei Pride, alle associazioni e ai vari collettivi: costruire una vasta coalizione politica e sociale che provi innanzitutto a contrastare le politiche di austerità e costruire un movimento unitario e plurale, organizzato e democratico.
È questa, certamente, la priorità del momento in vista di un autunno che si annuncia drammatico. Una coalizione che, se se ne creano le condizioni, trovi anche la via elettorale senza però dissolversi su questo terreno. Una Coalizione anche in Italia sarebbe il modo efficace per sostenere la lotta di Syriza e di tutta la sinistra radicale e il movimento sociale – in Grecia come negli altri paesi europei - che, contrariamente alle apparenze, è appena cominciata.
Esecutivo Nazionale Sinistra Critica
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