Cambiare si può. Questa convinzione ce la danno ogni giorno i movimenti
sociali e politici che non solo resistono alle politiche liberiste del governo
Monti (come di quelli precedenti), ma lo fanno sulla base di una proposta forte
di alternativa politica e sociale. Lotte sociali ed esperienze importanti che si
sono però espressi in forma ancora troppo frammentaria ed inefficace; per questo
la preoccupazione maggiore che abbiamo oggi di fronte non è solamente la
possibilità di un ennesimo governo neoliberista – a guida del centrodestra o del
centrosinistra – quanto la difficoltà a ricostruire un’opposizione politica e
sociale a queste politiche. Non c'è dubbio che l'assenza di una lista
alternativa alle prossime elezioni, con un programma se non anticapitalista
almeno antiliberista e in grado di fare il controcanto alla vulgata liberista
del rigore e dell'austerità, rappresenterebbe una grave mancanza. Servirebbe
una proposta fuori e contro qualsiasi coalizione con il PD – evitando le
contraddizioni di un sostegno al centrosinistra in regioni chiave come la
Lombardia e il Lazio; una proposta non finalizzata a riprodurre apparati, non
meramente autorappresentativa, plurale, appetibile soprattutto per giovani
generazioni e per i movimenti e per lavoratrici e lavoratori dal futuro sempre
più incerto; una proposta che “ribalti” completamente gli attuali assetti
della sinistra, le sue vecchie simbologie, i suoi ceti politici che si
auto-riproducono, che punti quindi a far emergere un “nuovo” che non sia
semplice ideologia nuovista ma valorizzi le esperienze di lotta e movimento,
senza per questo cadere in opzioni già viste di “autopromozione” di nuovi ceti
politici.
Con questo spirito Sinistra
Critica ha partecipato all'assemblea nazionale di Cambiare si può del 1° dicembre
scorso a Roma e parteciperà all'assemblea locale di domenica 16 dicembre a
Pisa (appuntamento dalle ore 15 presso il Dopolavoro Ferroviario in piazza della Stazione n.16).
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