L’annunciata manovra “salva Italia”è arrivata e rappresenta una violenta stangata antipopolare che ha lavoratrici e lavoratori e pensionate/i come bersaglio principale.
Una manovra all’insegna del “rigore” e dell'attacco ai più deboli, nella quale l’ipocrita retorica dell'equità si è tradotta in una gigantesca truffa ai danni di lavoratori, lavoratrici e pensionate/i – senza alcun vantaggio per le giovani generazioni, che saranno ancor più allontanate dal mondo del lavoro o utilizzate come concorrenza con la prossima creazione di una contrattazione duale.
Così il governo “tecnico” presenta la manovra più politica che si ricordi – con l’obiettivo di dare un preciso segnale ai "mercati": questo paese punta a spremere tutto quello che è spremibile dai soggetti più deboli e non toccherà in nessun modo le rendite, i profitti, gli interessi che quei mercati presidiano e difendono.
I provvedimenti racchiusi nella manovra vanno tutti in questa stessa direzione: aumento dell’età per andare in pensione e peggioramento degli assegni pensionistici; riproposizione dell’Ici e aumento delle rendite catastali; taglio delle imposte sulle imprese; liberalizzazione di interi settori dei servizi (quindi nuovo attacco all'acqua pubblica ma anche ai trasporti locali); rilancio delle grandi opere come la Tav.
In questo modo il governo mette in luce la sua natura politica, che ha il volto delle banche e della finanza che hanno festeggiato il suo insediamento.
L’appoggio unanime di centrodestra e centrosinistra (a parte l’ipocrita “opposizione” della Lega Nord che cerca di approfittare di questa “intesa nazionale” per rifarsi il trucco...) rende ancora più pericolosa l’operazione politica di Monti-Napolitano, perché cerca di affermare l’esigenza dell’“unità nazionale” di fronte alla crisi e del carattere “necessario e indifferibile” dei sacrifici.
La scelta del PD di schierarsi in prima fila in questa operazione è altrettanto significativa della natura di questo “partito naturale di governo”, avversario degli interessi delle classi più deboli e di una qualsiasi alternativa politica di sinistra.
Le prevedibili (e previste) scelte del governo Monti-Napolitano richiedono un impegno forte di tutta l’opposizione politica e sociale per rilanciare un’iniziativa unitaria e di massa contro il governo e contro le politiche di austerità. Unità dal basso, senza scorciatoie politiciste, ma capace di coinvolgere milioni di lavoratrici e lavoratori, pensionate/i, giovani precari/e e studenti – quelle donne e uomini che avevano riempito le strade di Roma il 15 ottobre - vittime sacrificali dei coccodrilli di governo.
Unità dell’opposizione politica e sociale capace di affermare il rifiuto delle politiche di austerità e delle nuove liberalizzazioni, per ribadire la scelta del non pagamento del debito illegittimo e del recupero delle risorse necessarie ad un nuovo welfare e alla difesa degli interessi delle classi deboli (in particolare per garantire diritti e reddito a tutte/i) con il taglio delle spese militari, la cancellazione delle grandi opere inutili e dannose, il recupero dell’immensa evasione fiscale...
Unità dell’opposizione che può e deve partire da un vero sciopero generale e generalizzato capace di dare una risposta ferma e forte alla manovra del governo e alla sua stessa natura politica.
Sinistra Critica è impegnata nella costruzione di questa larga opposizione sociale e politica:
* saremo in tutte le piazze degli scioperi contro la manovra – il 12 dicembre e soprattutto il 16 con la Fiom e lavoratrici e lavoratori della Fiat (dove si sperimentano le nuove forme di sfruttamento e cancellazione dei diritti dei lavoratori).
Serve uno sciopero generale vero ed efficace e un'unità sindacale (a partire da quella dei sindacati di base) basato sulla difesa di diritti fondamentali non più negoziabili sull'altare della concertazione;
* il 17 dicembre a Roma nell’assemblea del “Comitato No debito” che vogliamo diventi un appuntamento aperto e unitario organizzato da tutto il fronte di opposizione politica e sociale – anche per organizzare insieme a tutte le forze che si oppongono al governo Monti, una grande manifestazione nazionale;
* nella partecipazione alla campagna “Rivolta il debito” e per una Audit pubblico sul debito illegittimo – con iniziative nelle diverse città italiane nella settimana tra il 10 e il 17 dicembre.
ESECUTIVO NAZIONALE SINISTRA CRITICA
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