Non è servito nè il voto di 27 milioni d'Italiani, nè la presenza di una sessantina di cittadini/e dell'ATO 2 a far cambiare idea ai/alle nostri/e amministratori locali.
Martedì 6 dicembre si è riunita d'urgenza e a porte chiuse, l'assemblea dei sindaci dell'ATO2 per votare la proroga di 5 anni (dal 2021 al 2026) della concessione già ventennale della gestione
del servizio idrico dei 57 comuni della nostra zona, facendo così un regalo ai privati di Acque SpA... e garantendo altri anni di profitti su un bene primordiale come l'acqua. Oltre alla dubbia
legalità dell'operazione, che rischiamo di pagare duramente in futuro visto che il capitolato della gara d'appalto internazionale prevedeva una scadenza di 20 anni per “potere ammortizzare gli investimenti....”, questa votazione va contro il referendum del 12 e 13 giugno nel quale 1.700.000 Toscani/e hanno detto chiaramente che il privato e il profitto devono stare fuori dalla gestione dell'acqua. Questa decisione presa all'unanimità dai sindaci dell'ATO 2 che in teoria ha funzione di “controllo del gestore” ed è a meno di un mese dalla sua scomparsa, ci sembra poco rispettosa della volontà dei cittadini che hanno partecipato massivamente alla consultazione referendaria.
E' questo il modello di Democrazia che vogliono fare rispettare i nostri sindaci? E' questo il modello partecipativo del quale si vanta la Regione Toscana che da parte sua sta per votare una legge per creare un ATO (Ambito Territoriale Ottimo) regionale unico per l'Acqua composto da 285 comuni in vista del gestore unico privatizzato, estromettendo una volta di più i/le cittadini/e dai centri di controllo locali? Acea, Monte dei Paschi di Siena, Suez e Caltagirome comandano e i sindaci, obbedienti, deliberano. Volevano la proroga della concessione, a dispetto del referendum, e l'hanno ottenuta. In disprezzo alla democrazia e alla volontà di tutti noi.
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