La crisi rifiuti in Campania, non la si può ridurre ad un semplice problema di cattiva gestione.
I rifiuti in Campania ci segnalano, come le mobilitazioni di Copenhagen un anno fa al vertice Onu sul clima, che è in crisi un sistema basato sul profitto e il consumo sfrenato.
Un sistema incapace di garantire né sul piano lavorativo così come su quello ambientale i diritti di ognuno di noi.
Come se non bastasse il Governo Berlusconi, così come i precedenti governi di centrosinistra, continuano a proporre ricette vecchie e fallimentari, ovvero discariche e inceneritori, ipotesi a cui neanche la Ue dà più credito.
La resistenza dei cittadini di Terzigno, la militarizzazione dei territori, i continui ricorsi alle leggi-speciali con tanto di intervento della Protezione Civile di Bertolaso, evidenziano inoltre un deficit di democrazia, in questo paese. Il messaggio è chiaro, la volontà popolare di quei cittadini e cittadine che vorrebbero un modello alternativo di gestione dei rifiuti, deve essere relegato ad un problema di ordine pubblico. Quindi represso!
Anche così vogliono farci pagare la loro crisi. Non è un caso che Confindustria è tra i maggiori
sostenitori degli inceneritori. Ad Acerra infatti è stata Impregilo a realizzare l'impianto. A
Grottaglie in Puglia, ne sta realizzando uno la stessa Marcegaglia.
Per questo, come Sinistra Critica, continueremo il nostro impegno all'interno di quei comitati, reti sociali e coordinamenti, ormai sparsi in tutta Italia, che ci raccontano della storia di tante donne e uomini che vogliono resistere all'aggressione dei propri territori da parte di un sistema portatore solo di ingiustizie sociali e disastri ambientali.
SINISTRA CRITICA
Organizzazione per la sinistra anticapitalista
Nota a cura dell'Esecutivo nazionale
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